Le immagini devastanti dei militari italiani che trasportavano le bare dei morti per Covid nel centro di Bergamo sono ancora vive nella memoria collettiva. In quei mesi l’Esercito Italiano e le Forze Armate scrissero pagine di eroismo che difficilmente dimenticheremo. Tanti apprezzarono lo slancio con il quale i medici e gli infermieri con le stellette affrontarono il nemico invisibile. A distanza di anni da quelle vite spezzate, il legislatore è recentemente intervenuto con la legge 119/2022 con il chiaro intento di rinforzare i ranghi della Sanità Militare, un settore che nell’ultimo decennio era stato depotenziato, prima per scelte politiche e, conseguenzialmente, per scelte interne agli stati maggiori. Il legislatore ha posto in essere una serie di opportunità concorsuali attraverso le quali la Difesa ha la possibilità di reclutare internamente tra i ruoli dei Sergenti e dei Graduati il personale specializzato nelle professioni tecniche sanitarie da immettere nel ruolo marescialli. Nonostante le opportunità concorsuali il dicastero di via XX settembre procede a fari spenti e lentamente per consentire ai circa 40 specializzati già in servizio nel ruolo dei Sergenti e Graduati di poter vedere riconosciuta la propria professionalità con il transito nel ruolo Marescialli. A tal proposito il SIM ESERCITO sta intervenendo presso la Difesa affinché il prossimo bando di concorso possa essere calibrato numericamente in modo tale da valorizzare il personale in servizio ed in possesso delle richieste lauree specialistiche nel settore tecnico e infermieristico. La storia, a quanto pare, non ha insegnato nulla!